Antonio Corpora

Biografia


Antonio Corpora è nato a Tunisi da genitori italiani il 15 agosto 1909. Nel 1928 entra all’“Ecole des Beaux Arts” di Tunisi, dove insegna Armand Vergeaud, allievo di Gustave Moreau e condiscepolo di Matisse, Dufy, Rouault, Marquet. Corpora è lasciato libero dal Maestro di non seguire l’insegnamento accademico e di sperimentare e ricercare a suo modo. Il giovane artista guarda soprattutto a Picasso, Matisse, Chagall, Braque, Modigliani: insegnamenti diversi che egli armonizza col suo originale talento coloristico. Nel 1929 espone per la prima volta un’opera al Salon Tunisien ed ottiene un caloroso successo, confermato successivamente da una mostra personale. Nel 1930 va a Firenze. Non soddisfatto dell’insegnamento di Carena e del suo assistente Pozzi concorre al posto di copista agli Uffizi e riesce uno dei cinque vincitori con la copia di un autoritratto di Rembrandt. Agli Uffizi studia gli artisti prediletti ed esegue libere copie di Giotto, Paolo Uccello, Piero della Francesca. A Firenze non diviene amico di nessun pittore ma frequenta il gruppo degli scrittori raccolti attorno alla rivista «Solatia», l’unica in quei tempi di apertura europea, tra i quali Elio Vittorini e Giansiro Ferrara. Deciso di trasferirsi a Parigi, prima della sua partenza tiene una personale a Palazzo Bardi, visitata da un solo pittore, Ottone Rosai, e recensita da un solo critico, Aniceto del Massa, il quale ne scrive sulla «Nazione» e sull’«Illustrazione Toscana». Nel 1931 è a Parigi, dove frequenta, tra gli altri, Kurt Seligman, Giacometti, Antonio Amante, Tullio Garbari, Okamoto e conosce Gualtieri di San Lazzaro, allora direttore di «Croniques du Jour», e Sergio Signori, cui da allora rimane legato da fervida amicizia. Conosce Leopold Zborowski, il poeta polacco scopritore di Modigliani e mercante d’arte con galleria in Rue de Seine. Zborowski lo segue e lo incoraggia.

Corpora disegna e dipinge molto, ma molto tempo lo passa nelle gallerie e nei Musei. Fra il 1931 e il 1937 Corpora, pur risiedendo a Parigi, si reca continuamente in Tunisia e anche in Italia. Nel 1934 a Tunisi fonda il gruppo “Les quatres”, con Boucherle, Moses Levy e Jules Lellouche, gruppo che si presenta alla galleria “L’Art Nouveau” con un manifesto firmato anche da scrittori francesi e che ottiene vasto consenso. 

Viaggia in Italia e si ferma a Venezia, a Milano, dove incontra gli astrattisti del “Milione” e soprattutto Ghiringhelli, Soldati, Reggiani e Fontana, e a Roma dove conosce Carlo Belli, Bontempelli (che lo fa collaborare a «Quadrante»), e Enrico Falqui, che gli pubblica saggi e racconti sulla «Fiera letteraria». A Roma espone alla Quadriennale. Tra il 1934 e il 1937 dipinge quadri astratti che espone al Salon Tunisien dove tiene anche una conferenza sull’astrattismo, poi pubblicata dalla rivista letteraria « La Kahena ». Sul quotidiano italiano di Tunisi, «L’Unione», pubblica il manifesto del gruppo astrattista del “Milione” accompagnato da riproduzioni di quadri. Nel 1937 viaggia nel Sahara e scrive servizi per il «Corriere Padano». Enrico Emanuelli gli pubblica sull’«Ambrosiano» una serie di articoli sui suoi viaggi nel Mediterraneo. Incontra Paul Valéry, Henry Fauconnier e Armand Guibert il quale gli pubblica un romanzo, La legende de Masino Gir genti, nelle sue edizioni “Les Cahiers de Barbarie”. Espone a Parigi al Salon d’Automne. Nel 1939, a Milano, tiene una personale alla “Galleria del Milione”. Incontra Alfonso Gatto, Leonardo Sinisgalli, Raffaele Carrieri, il quale gli dedica un saggio sull’«Illustrazione italiana». Si reca quindi a Roma dove risiede qualche tempo frequentando Renato Guttuso, Arnaldo Beccaria, Libero De Libero, Enrico Falqui, Giuseppe Capogrossi, Alberto Moravia, Ennio Flaiano, Mario Mafai, Franco Gentilini, Angelo Savelli, R.M. De Angeli, Pericle Fazzini. Nominato professore di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna Corpora si trasferisce in quella città; ma dopo poco tempo, dà le dimissioni e torna a Tunisi dove trascorre l’intero periodo bellico. Le edizioni “Cahiers de Barbarie” pubblicano un suo libro di poesie tradotto dal poeta Jean Amrouche. Nel 1945 è di nuovo a Roma dove si stabilisce definitivamente, e Renato Guttuso gli mette a disposizione il suo studio per lavorare. È amico di Gino Severini, Nino Franchina, Giulio Turcato, Pietro Con-sagra, dei giovanissimi Piero Dorazio e Achille Perilli. Dalla convivenza con Guttuso e dalle quotidiane discussioni nasce l’idea di una mostra polemica che, contro il provincialismo della cultura pittorica italiana, si riallacci apertamente alla grande tradizione moderna europea

Nel 1946 tale mostra, sotto l’etichetta di gruppo “Neo-cubista”, si tiene alla “Galleria del Secolo” a Roma, con la partecipazione, oltre che di Corpora, di Guttuso, Monachesi, Fazzini e Turcato. La mostra suscita vaste discussioni e polemiche, che Corpora sostiene con una serie di articoli sulla «Fiera Letteraria». Sulle stesse idee dei neo-cubisti si schierano un folto gruppo di pittori italiani, dando così origine al “Fronte Nuovo delle Arti” di cui Corpora è uno dei più attivi sostenitori. Nel 1948 Lionello Venturi fa invitare il “Fronte” alla Biennale di Venezia. A Corpora viene assegnato il Premio dei Giovani. Lionello Venturi scrive su Corpora il primo saggio importante, una piccola monografia edita da II Cortile, Roma 1949. Una sua opera, “La pesca”, nel 1949 viene acquistata da Palma Bucarelli per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Nel 1950 tiene una personale alla “Galleria del Milione”. Nel 1951 una giuria di artisti e critici francesi, presieduta da Jacques Villon, assegna a Corpora il “Premio Parigi”, assieme a Music. Nel 1952 Zervos pubblica su «Cahiers d’art» di giugno un saggio su Corpora. Lo stesso Zervos scrive il testo della piccola monografia su Corpora uscita in occasione della mostra di Corpora e Music alla “Galerie de France”. 

Il Musée National d’Art Moderne di Parigi acquista il quadro “Canaris, Cage, Fenètre”. Il “Gruppo degli Otto”, che si era formato come legittima continuazione delle istanze rinnovatrici del “Fronte Nuovo delle Arti”, presentato da Venturi è invitato alla Biennale di Venezia con dieci quadri per ognuno degli otto membri. Achille Cavellini, allora uno dei rari sostenitori degli artisti d’avanguardia, acquista un quadro di ognuno di essi. Un altro quadro di Corpora lo acquista Palma Bucarelli per la Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma. Gualtieri di San Lazzaro presenta Corpora a Picasso e Yvonne Zervos lo presenta a Braque. Incontra anche Hartung, Brauner, Singier, Soulage. Nel 1955 Corpora è invitato alla mostra “Documenta” di Kassel. Venturi gli dedica su «Commentari» un saggio di grande impegno. Nel 1956 Guido Ballo scrive il testo per la monografia su Corpora pubblicata dalle Edizioni Mediterranee. Alla Biennale di Venezia ha una sala personale e ottiene un premio. Nel 1957 Zervos scrive su Corpora una monografia, in occasione della sua personale parigina alla galleria “Cahiers d’art”, che contiene anche saggi di G.C. Argan, André Chastel, Leon Degand, Pierre Francastel, Lionello Venturi. Corpora incontra Cesar, Fautrier, Poliakoff, Restany, Magnelli.

Nel 1958 tiene la sua prima personale in America, alla galleria “Kleemann” di New York, con presentazione di Lionello Venturi. La mostra ha un eccezionale successo di critica e di pubblico. Nel 1960 Corpora ha una sala personale alla Biennale di Venezia e tiene una personale alla Galleria Springer di Berlino. Nel 1966 la Biennale di Venezia gli dedica un’altra sala personale, con la presentazione di Nello Ponente. Giovanni Carandente e Pierre Restany scrivono il testo di una monografia pubblicata dalle Edizioni Mediterranee. Nel 1967 tiene una personale a Oslo, alla galleria Haaken, che ottiene grande successo. La National Galleriet acquista un’opera, la “Dolce Vita”. Nel 1968 gli viene assegnato il primo premio di pittura alla Biennale di Roma e del Lazio. A Milano, alla galleria arte Borgogna, tiene una personale presentata da Cesare Vivaldi. Marco Vaisecchi gli dedica sul « Giorno » un’ampia recensione. Nel 1969 a Parigi la galleria “Cahiers d’art” gli allestisce una grande personale. Il Musée d’Art Moderne acquista una sua opera. Nel 1970-’71 espone al Grand Palais di Parigi in una collettiva in omaggio a Yvonne e Christian Zervos. Antonio Corpora vive e lavora a Roma. L’atteggiamento polemico che ha sempre distinto Corpora nella sua azione di artista continua oggi nella difesa della pittura.

Immagini a scopo illustrativo. Chiamare in galleria per disponibilità